Per la rubrica “Una pagina del notes”: Mozart – di Paolina Leopardi

La più sorprendente biografia di Mozart l’ha scritta Paolina Leopardi, affascinata dal destino del genio di Salisburgo e «per l’immensità del suo talento e la grandezza del di lui carattere». Pubblicato anonimo nel 1837, per una forma di cautela e riserbo propria all’indole schiva della sorella di Giacomo, questo testo a lungo dimenticato si rivela un documento eccezionale, non soltanto perché Paolina nel suo isolamento di Recanati dimostra di conoscere a fondo la vita e le opere del musicista, ma anche perché l’autrice trova la forza per raccontare gli ardori, le privazioni, il «gran coraggio» necessario a un artista per affermarsi nella società moderna.

Pubblichiamo l’incipit del libro nel quale Paolina, ci accompagna con lo sguardo in una Praga Ottocentesca mai visitata, ma che conosce perfettamente fin nei particolari più curiosi. Errando fra le sale dei palazzi, la Moldova e le statue della città, arriva nelle due stanze dove Mozart compose il Don Giovanni.

Mozart di Paolina Leopardi sarà il libro al quale verrà dedicata una serata all’interno dell’iniziativa Il salotto letterario, organizzata dalla redazione del sito www.tempoxmelibri.it. Appuntamento il 6 dicembre!! Non mancate!!!

Seguendo le rive della bella e rapida Moldau, le di cui onde scorrono romorosamente al di sotto delle verdi foreste della Boemia, vi troverete ben tosto in una valle formata da sette colline ove fieramente riposa, al paro dell’antica Roma sopra i suoi colli, l’antica città di Praga. Venendo di Buntzlaw, voi la mirate ai vostri piedi divisa in due parti dal suo largo fiume, in mezzo al di cui ponte s’innalza, illuminata dal sole, la grande statua do bronzo di S. Giovanni Nepomuceno, che si vede da lungi attraverso le frondi di quelle fiorite isolette, dei giardini e delle ville, fra le torri del Hradschin e i campanili delle chiese. Giovanni welflin, nato a Népomuc, era un antico vicario dell’arcivescovo di Praga. Volle un giorno il re Venceslao costringerlo a rivelare il secreto della confessione della regina, ed al rifiuto di Welfino, fu trascinato in una buia notte sul ponte della Moldau, e gettatto nel fiume S. Giovanni Nepomuceno è il protettore e l’eroe del nobile e glorioso regno di Boemia, ch’ei tanto perfettamente rappresenta su quel ponte, ove la sua statua è decorata da nastri di parecchi ordini equestri i quali si rinnovano costantemente.
Se visiterete una volta questa pittoresca città di Praga, quando avrete veduto il castello di Hradschin, la sua sala di Wratilaw, quella di Spagna: quando avrete visitato la cappella di Venceslao, e posto sul vostro capo il berretto di quel re soldato, che ha la virtù di guarire dalla micrania; quando avrete ammirato i bei quadri di Luca Cranach e di Holbein, e le statue di Canova nella galleria Colloredo; quando vi sarete fermati dai monaci Premonstratensi dinanzi i superbi ritratti di Zisca e di Ragoczys; quando gli sguardi vostri si saranno perduti nella valle di Scharka e saranno discesi lungo la montagna Bianca, di dove Federico, soprannominato il re d’inverno, venne a vagheggiare Praga con cupido occhio; quando avrete veduto tutte queste cose, e le graziose giovani di Wischerad, e le fresche danzatrici dell’isola di Hetz, portatevi sul Kohlmarkt, all’albergo dei Tre Leoni, e fatevi mostrare una piccola camera coperta di arazzi di saia tutti in pezzi. Salite poi il colle pieno di viti di Kosohicz, ed entrate in una casa di modesto aspetto che appartenne una volta a Duseeck, ove troverete un’altra camera tanto sucida ed oscura quanto quella dei Tre Leoni. Credete pure a me, Praga non ha da mostrarvi cosa alcuna più interessante di queste due miserabili camere, ove scrisse Mozart i due atti del Don Giovanni

©RIPRODUZIONE RISERVATA 

 

Tag: , , , , , , , ,

Lascia un commento